La risoluzione dei conflitti con la PNL Viene definito conflitto "uno stato disarmonico tra persone, idee o interessi fra loro incompatibili o opposti". Psicologicamente, il conflitto è una lotta mentale, a volte a livello inconscio, che si ha quando differenti rappresentazioni del mondo sono tra loro esclusive o opposte. Si possono verificare conflitti sia tra parti interne del nostro io (conflitti interiori) che all'esterno verso gli atri (conflitti interpersonali). Internamente, i conflitti sorgono tra parti differenti dell'esperienza umana a molti livelli. Un esempio sono i conflitti comportamentali. Una persona può essere interessata a vedere un certo programma televisivo da un parte, e da un'altra a uscire e fare dell'esercizio fisico. Possono sorgere conflitti anche tra diverse capacità, tra creatività e protezione. Una persona può avere valori o convinzioni contrastanti. Qualcuno può credere da un lato che sia appropriato imparare la matematica, ma ritenere nello stesso tempo di non essere in grado di farlo. Ciò condurrà ad una lotta con ad oggetto l'apprendimento della matematica. I conflitti a livello di identità sorgono spesso in relazione ai ruoli. Una persona può sperimentare dei conflitti tra i propri doveri di genitore e quelli professionali. A livello interpersonale, le differenti mappe della realtà sono a volte così diverse che cozzano e formano dei veri e propri "dossi" quando tentano di comunicare o di interagire fra loro. Le opinioni di base, le convinzioni, valori e presupposizioni sul mondo si raggruppano tra loro per creare modelli differenti della realtà. Quando questi modelli o queste mappe non contengono dei meccanismi per rispondere in modo creativo a questi "dossi", si sprigiona energia sotto forma di disaccordo, litigio e altre forme di conflitto. La negoziazione, la mediazione o l'arbitrato rappresentano forme diverse di gestione dei conflitti interpersonali.
A volte le persone si rendono conto di essere incongruenti, in un
"conflitto interiore", quando "due menti sono in
contraddizione" o in disarmonia tra di loro. Tali questioni hanno rapporti
non tanto con l'ambiente e le pressioni esterne, quanto con la struttura
profonda della persona stessa: si tratta di conflitti tra "parti"
diverse di un unico sistema mentale. In altre parole, questi problemi sono in
riguardano tra conflitti tra sé e sé. Freud riteneva che queste battaglie
interiori stavano alla base di molti problemi psicologici.
In una situazione-tipo, se non riusciamo a raggiungere un obiettivo a causa di
un impedimento esterno, continuiamo a concentrarci sul risultato, inibendo
"idee antitetiche" e continuando a provare altre vie o strategie per
conseguire tale risultato. Secondo Freud Nel tentativo di risolvere questo tipo di conflitto sopprimendo una parte, come si farebbe con le "prospettive antitetiche", si crea un doppio legame nel quale si è "dannati se ci riesce e dannati se non si riesce". Come se questo combattimento fosse tra due diverse intenzioni piuttosto che tra un'intenzione e un'incertezza su cosa sarà raggiunto. Ciò rende la situazione ancora diversa da quella che otterremmo ristrutturando, nel senso che la questione-chiave non riesce a comprendere l'intenzione della parte alla quale non si è prestato ascolto. In questo caso, il focus è su un particolare comportamento problematico. La soluzione ha a che fare con il rintracciare l'intenzione dietro il comportamento e generare alternative per il raggiungimento del fine. Nel caso del conflitto, invece, è il confronto di intenzioni fra loro in antagonismo che sta alla base del problema. Dal momento che le parti sono ad un punto chiave, non può essere creata nessuna alternativa in grado di soddisfarle entrambe. Inoltre, dal momento che il conflitto interiore non trova fondamento in eventi o risultati esterni, non può essere risolto dal feedback offerto da tali fonti. In una siffatta situazione, ogni singola cosa può potenzialmente essere motivo (o scusa) di litigo. Anche la più semplice delle decisioni conduce ad un confronto - confronto che non viene mai risolto perché non riguarda il contenuto della decisione bensì la sua struttura profonda.
Il continuo stress proveniente dai conflitti e dalle frustrazioni può portare
ad altre sintomatologie, anche di natura fisica. Tali sintomi diventano a loro
volta "campi di battaglia" per le parti in conflitto. Dal momento che
i diversi sistemi tentano di raggiungere un equilibrio o un'omeostasi, alcuni di
questi sintomi possono fornire delle potenziali "soluzioni di
compromesso" tra le parti stesse. Integrazione di Conflitti
L'Integrazione di Conflitti fa riferimento a quella operazione di PNL nella
quale risposte contraddittorie o incompatibili, "parti" o processi
cognitivi sono classificati, separati e risolti. L'Integrazione di Conflitti
costituisce uno degli interventi di base della PNL ed è essenziale alla
risoluzione di molti problemi mentali, fisici ed interpersonali.
Uno dei componenti chiave del processo di Integrazione dei Conflitti aggiunto
sin dal secondo volume de La Struttura della Magia (in Italia i due volumi sono
racchiusi in un unico titolo, N.d.T.) è l'identificazione ed il riconoscimento
delle intenzioni positive di entrambe le parti in gioco.
La PNL fornisce molte risorse e numerosi strumenti per l'individuazione e la risoluzione dei conflitti interiori ed interpersonali. Ne sono esempi le tecniche di ristrutturazione, di integrazione di conflitti, lo spostamento di posizioni percettive e molti strumenti comunicativi come la calibrazione, il meta-model e la comunicazione non verbale. Il processo di integrazione di conflitti in PNL era inizialmente rivolto ai conflitti interiori individuali, diventando poi la base per i modelli PNLstici di negoziazione. Quella che segue è una rassegna generale degli approcci base di PNL per i conflitti:
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